Teatro

Sara Tramma, la doppia anima del folk

Sara Tramma, la doppia anima del folk

Ancora grande musica  per la rassegna “Suoni del Mediterraneo 2012”. Il 28 settembre, in un orto Botanico ancora non abbandonato dall’estate, è stata la volta di Sara Tramma, interprete raffinata e fiera portavoce della cultura folk, non solo partenopea. E infatti la forza del progetto “Femina acustica” (e dell’omonimo cd) sta tutta nel ricercare il filo rosso che accomuna, in tutti i paesi del mondo, la tradizione dei canti popolari, così diversi tra loro eppure così intimamente legati dalla stesso tessuto emotivo- culturale. Dopo il debutto alla rassegna Le vie della musica, a Monza, la Tramma (che vanta partecipazioni con nomi del calibro di Massimo Ranieri e Eugenio Bennato), arriva nella sua Napoli, proponendo un dirompente messaggio d’amore e “resistenza”, nei confronti di un mercato musicale soffocato dall’estetica anestetizzante del  pop o e dalla serialità dell’industria culturale. Il sound della band di professionisti che accompagnano la Tramma invece, intende ricondurci alla pulizia e alla forza vibrante  del suono acustico (ciò è reso possibile da un organico d’eccellenza, che vale la pena chiamare in causa: Roberto Giangrande al basso acustico, Emilio Ausiello alle percussioni, Giuseppe di Colandrea al sax soprano, Francesco Migliaccio alla fisarmonica, Edoardo Puccini alla chitarra classica e al bouzouki). Dall’apertura mozzafiato con “Sakura”, commovente e intenso brano del repertorio della musica popolare giapponese , fino al gran finale di gioia con “Festa Festa” di Eugenio Bennato, lo spettacolo fa rivivere la doppia anima de folk, festosa e dolente a un tempo , in magistrale equilibrio tra  il dionisiaco e il riflessivo, tra la gioia e il dolore, grazie ad una timbrica che sa farsi cupa o brillante, con un’osservanza oseremo dire filologica allo spirito originale di brani che parlano di popoli, di rapporti, di speranze, delle forze vibranti del mare e della terra. “Femina” è la terra, come grande madre che tutto ha generato e tutto raccoglie in sè. “Femina” è Napoli, sorta sul mito della sirena. “Femina” è musica, con la sua capacità creativa e generatrice, che scavalca ogni steccato geografico o politico, librando nell’aria un unico canto, d’amore e di libertà.